I mercenari russi Wagner dietro i trafficanti di migranti?, L'allarme di Meloni, Crosetto, Tajani

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view post Posted on 14/3/2023, 08:26

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https://www.open.online/2023/03/14/gruppo-...a-cosa-succede/

L’oro dell’Africa, lo sconto sulle partenze, l’alert di luglio: perché i russi della Wagner hanno un ruolo negli sbarchi dei migranti in Italia
14 MARZO 2023 - 04:22
di Redazione

I servizi segreti italiani segnalano il cambio di prospettiva dall’estate scorsa. Il ruolo dei mercenari nei paesi del Mediterraneo. E lo scontro nel governo

I mercenari russi del gruppo Wagner hanno davvero un ruolo negli sbarchi dei migranti? Attualmente sono 20 mila gli sbarcati quest’anno: più del triplo rispetto allo stesso periodo del 2022. Ma i primi segnali dell’incremento risalgono alla fine dello scorso luglio. Quando l’impennata dei mesi precedenti era dovuta in massima parte all’incremento di arrivi dalla Libia. Non più da Tripoli, però. Da Derna e Tobruk. Che sono più “economici” rispetto agli altri porti di partenza. Quelli della Wagner sono presenti in Cirenaica a partire dal 2018. Per sostenere il generale Khalifa Haftar nella guerra civile contro il governo di Tripoli, riconosciuto dalla comunità internazionale. E nella conquista delle regioni meridionali libiche. Ma i mercenari russi sono segnalati anche in altre zone del continente. Dove in cambio del loro lavoro ricevono concessioni minerarie di oro e diamanti. Mentre il Cremlino incassa il suo dividendo strategico.



I mercenari di Mosca
Il gruppo Wagner si chiama così in omaggio al compositore tedesco Richard Wagner. Agiscono in Ucraina, dove criticano Vladimir Putin per lo scarso appoggio dato alle loro truppe. Sono intervenuti in Siria. Ma oggi agiscono anche in una dozzina di Stati africani. Dal 2017 il gruppo di Yevgeny Prigozhin opera in Sudan. Dove il dittatore Omar al Bashir si fa aiutare a reprimere le proteste popolari del 2019. In Repubblica Centrafricana si trovano dal 2018. Sono stati accusati di un massacro di donne in un villaggio. Anche in Mozambico e Mali le prime segnalazioni risalgono al 2018. E anche lì c’è chi li accusa di un coinvolgimento nelle stragi di civili. Il Messaggero spiega oggi che in Libia la Wagner presidia i pozzi petroliferi. Da mesi i servizi di intelligence italiani segnalano l’incremento delle partenze proprio da quelle zone. Secondo i nostri 007 è in corso una guerra ibrida che prevede la destabilizzazione della Libia.



L’allarme dello scorso luglio
Nel luglio scorso, a due mesi dal voto, il primo allarme. «La Libia – diceva una fonte definita qualificata dei servizi italiani – è un cannone puntato sulla campagna elettorale. L’immigrazione è forse l’arma più potente per chi ha interesse a destabilizzare e, dunque, a interferire sul voto di settembre». Oggi la partenza dalla Libia è scontata rispetto ad altre destinazioni: 5 mila contro 8 mila euro. Per questo, spiega oggi La Stampa, Giorgia Meloni ha chiamato i vertici dei servizi segreti a fare il punto a Palazzo Chigi con i ministri interessati. . E ha preso atto che questo boom di sbarchi che sta interessando da giorni l’Italia, per il ministro degli Esteri Antonio Tajani e quello della Difesa, Guido Crosetto, è in correlazione con una strategia dettata dalla Wagner. Prigozhin ha risposto smentendo tutto.

Il controllo del Sud
Nel governo c’è la convinzione che l’influenza russa sia un motivo in più per potenziare il controllo dei confini a sud dell’Europa. Come è già avvenuto a Est. Anche perché sotto i fondali delle rotte migratorie, nel canale di Sicilia e nell’Adriatico, sempre più battuti da navi russe, corrono i gasdotti, linee di comunicazione energetica strategiche per l’Italia e non solo. «Ue, Nato e Occidente – dice Crosetto -, sarebbe opportuno capissero che anche il fronte sud europeo sta diventando ogni giorno più pericoloso». Anche in quest’ottica si può leggere il ritorno di attualità dell’ipotesi di dare un ruolo di primo piano alla Marina nella sorveglianza marittima, stralciata dalla versione finale del dl varato a Cutro perché non c’era intesa nell’esecutivo.

Lo scontro
Ma nel governo c’è anche uno scontro su questo. Proprio per la preconizzata discesa in campo della Marina Militare. L’idea c’era già alla vigilia del varo del decreto Cutro. Ma, spiega ancora La Stampa, la Lega si è messa di traverso. Perché mettere nelle mani di Crosetto la sorveglianza sui migranti, seppure nei confini extraterritoriali, significa toglierla politicamente a Matteo Piantedosi. Che è considerato l’espressione politica di Matteo Salvini. Sarebbe, per dirla con un esponente del Carroccio, «come un pestone di Fratelli d’Italia sul nostro piede». La Lega invece punta allo smantellamento delle modifiche ai decreti sicurezza da parte di Luciana Lamorgese. Per tornare alla versione del Capitano. Ma l’idea dei pattugliamenti della Marina potrebbe finire sul tavolo europeo. Da tempo Palazzo Chigi chiede a Bruxelles il rafforzamento dei controlli delle frontiere marittime. Ora potrebbe essere la volta buona.

https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/afri...7-202302k.shtml
13 MARZO 2023 19:28
Africa, Tajani: "Molti migranti da zone controllate dai mercenari russi della Wagner" | Crosetto: "Vogliono colpire l'Italia"
La compagnia paramilitare al soldo del Cremlino è attivo da anni dal Mali al Burkina Faso. Il capo Prigozhin replica e insulta il ministro della Difesa: "Non ci occupiamo di migranti"








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Africa, Tajani: "Molti migranti da zone controllate dai mercenari russi della Wagner" | Crosetto: "Vogliono colpire l'Italia" - foto 1
Tgcom24
Molti migranti in arrivo dall'Africa provengono da aree controllate dal gruppo paramilitare russo Wagner. A ribadirlo è il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che paventa: "Non vorrei che ci fosse un tentativo di spingere i migranti verso l'Italia". L'aumento esponenziale del fenomeno migratorio "che parte dalle coste africane sia anche, in misura non indifferente, è parte di una strategia chiara di guerra ibrida che la divisione Wagner sta attuando, utilizzando il suo peso rilevante in alcuni Paesi africani", ha sottolineato Guido Crosetto. Non si è fatta attendere la replica del capo del gruppo, Yevgeny Prigozhin, che ha anche insultato il ministro della Difesa: "Noi non ci occupiamo di migranti."


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La questione immigrazione "non può essere soltanto un tema italiano", ha proseguito Tajani al termine dell'incontro con il premier Benyamin Netanyahu a Gerusalemme.



Crosetto: "Migranti per colpire Italia, Ue e Nato lo capiscano" Ue, Nato e Occidente, secondo Crosetto, "così come si sono accorti che i cyber attacchi facevano parte dello scontro globale che il conflitto ucraino ha aperto, oggi sarebbe opportuno capissero che anche il fronte sud europeo sta diventando ogni giorno più pericoloso. Dovrebbero inoltre prendere atto che l'immigrazione incontrollata e continua, sommata alla crisi economica e sociale, diventa un modo per colpire i Paesi più esposti, in primis l'Italia, e le loro scelte geostrategiche, chiare e nette. L'Alleanza Atlantica si consolida se si condividono anche i problemi che nascono dalle scelte collettive, ma rischia di incrinarsi se gli Stati più esposti a ritorsioni di vario tipo (come aprire i "rubinetti" dell'immigrazione da parte di alcuni Stati) vengono lasciati soli".


Prigozhin insulta Crosetto "Crosetto dovrebbe guardare meno in altre direzioni e occuparsi dei suoi problemi, che probabilmente non è riuscito a risolvere", ha tuonato il capo della Wagner. "Noi non siamo al corrente di ciò che sta succedendo con la crisi migratoria, non ce ne occupiamo, abbiamo un sacco di problemi nostri di cui occuparci". Prigozhin ha poi definito Crosetto "mudak", un termine che in russo corrisponde a un pesante insulto.





La mani russe sull'Africa La compagnia di mercenari al soldo del Cremlino è attiva in diversi Paesi africani da anni, "giustificata" ufficialmente dalla lotta agli estremisti jihadisti. Negli ultimi tre anni il Sahel ha assistito a cinque colpi di Stato (due in Mali, due in Burkina Faso e uno in Guinea) che hanno gradualmente avvicinato i Paesi della regione nell'orbita della Russia che, tramite la Wagner, sta espandendo la sua influenza in un'area ricca di materie prime. In questo scenario il Niger rappresenta l'ultimo baluardo ancora fedele al mondo occidentale, e una sua eventuale "caduta" sancirebbe il definitivo ritiro dell'Occidente dal Sahel. In molte zone il gruppo di mercenari russi si è di fatto sostituito alla legge dello Stato, gestendo addirittura le rotte commerciali. Una fetta della divisione paramilitare è impegnata nell'assedio di Bakhmut, in Ucraina, ma gran parte è stanziata stabilmente in Africa, dove è stato accusato di ripetute violazioni dei diritti umani. Al punto da essere oggetto di indagine da parte delle Nazioni Unite. La presa russa sul Continente, come quella della Cina del resto, non accenna però a indebolirsi.


Il Cremlino ufficialmente smentisce ogni legame, ma di fatto la Russia amplia la sua influenza, sia politica sia economica, in ogni Paese in cui Wagner viene chiamato ad agire: dall'Europa all'America Latina, ma soprattutto in Medio Oriente e Africa, da dove proviene la maggior parte dei migranti che tentato di approdare in Italia.



Siria Il gruppo paramilitare viene segnalato per la prima volta nel 2015, dopo l'inizio dell'intervento militare russo al fianco di Damasco nella guerra civile. Nel Paese partecipano a diverse missioni di combattimento contro le zone controllate dai ribelli e contro le cellule dell'Isis almeno fino alla fine del 2021.


Libia I paramilitari russi sarebbero presenti in Cirenaica, nell'est del Paese, dal 2018 per sostenere il generale Khalifa Haftar nella guerra civile contro il governo di Tripoli, riconosciuto dalla comunità internazionale, e nella conquista delle regioni meridionali libiche. Nel 2019-2020 i miliziani di Wagner aiutarono il sedicente Esercito nazionale libico di Haftar nell'assalto, poi fallito, alla capitale, facendo arrivare i suoi uomini a una decina di km dal centro della città.


Mali Uno tra i principali Paesi di partenza e transito dei migranti subsahariani, teatro di due colpi di Stato nel 2020 e 2021, ha rotto nel 2022 l'alleanza anti-jihadista dei Paesi del Sahel, detta G5 e sostenuto dalla Francia, e gli accordi di difesa con Parigi determinando il ritiro della missione francese Barkhane e la chiusura di quella europea Takuba. Da allora la giunta militare si è di fatto riavvicinata alla Russia e ha aperto le porte al Gruppo Wagner per combattere i miliziani islamici. I mercenari russi sono accusati di aver ucciso anche diverse centinaia di civili. Anche il Burkina Faso sta seguendo lo stesso percorso del Mali.


Repubblica Centrafricana Gli uomini di Wagner sono stati collegati all'uccisione nel 2018 di tre giornalisti russi (Orkhan Dzhemal, Alexander Rastorguyev e Kirill Radchenko) che stavano indagando proprio sulla presenza dei mercenari in Centrafrica. Sono accusati di aver partecipato a numerosi massacri perpetrati insieme alle forze armate regolari del Paese.


Sudan Nel 2017 i mercenari furono inviati in Sudan per sostenere militarmente le forze dell'allora presidente Omar al-Bashir contro il Sud Sudan e per proteggere le miniere di oro, uranio e diamanti. L'anno dopo sarebbero stati inviati nella regione sudanese del Darfur per addestrare i militari e avrebbero aiutato il governo nella repressione delle proteste che rovesciarono al Bashir.
 
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